Storia e cultura
in Ogliastra

Ogliastra, una lunga storia e voglia di indipendenza

Dalle Origini Neolitiche alla Dominazione Romana

L’Ogliastra è ricca di storia e cultura. I suoi primi insediamenti risalgono al Neolitico, quando alcune popolazioni si stabilirono lungo la costa.

Successivamente, a causa delle incursioni piratesche, si preferì popolare l’interno della regione, dedicandosi all’agricoltura e all’allevamento.

L’epoca pre-nuragica e nuragica ha lasciato in Ogliastra un patrimonio archeologico inestimabile. I nuraghi, monumenti megalitici in pietra a forma di torre, costituiscono una delle principali testimonianze della civiltà sarda antica. Queste strutture, costruite principalmente su luoghi d’altura che dominavano le zone di transito, avevano una funzione sia difensiva che cerimoniale, e servivano a tenere sotto controllo il territorio.

Numerosi sono i bronzetti nuragici rinvenuti in Ogliastra, indicando come in questa regione, durante l’epoca nuragica, si svolgesse un’intensa attività culturale. Inoltre, sono state trovate armi, utensili e oggetti ornamentali, molti dei quali prodotti nelle officine di Lotzorai e di S’Arcu ‘e Is Forros (Villagrande). Un esempio significativo di villaggio nuragico costiero è quello addossato al Nuraghe S’ortali ‘e su monti, dove sono stati rinvenuti dieci silos, testimonianza dell’intensa attività agricola delle popolazioni stanziali nuragiche.

Intorno al VII secolo a.C., l’Ogliastra venne colonizzata dai Fenici, poi dai Cartaginesi, e infine conquistata dai Romani nel III secolo a.C. 

Durante il dominio romano, furono costruite numerose strade e ponti per collegare le città della regione, ma la colonizzazione delle zone interne si rivelò difficile a causa della resistenza dei sardi e delle asperità del territorio.

La storia dell’Ogliastra, come quella di gran parte della Sardegna, è quindi un intreccio di culture diverse, che hanno lasciato il loro segno nel paesaggio e nelle tradizioni della regione. 

Oggi, visitando l’Ogliastra, è possibile immergersi in questa storia affascinante, scoprendo i tesori archeologici e culturali che risalgono a migliaia di anni fa.

Dalle Vicissitudini del Medioevo a Oggi

La storia dell’Ogliastra è caratterizzata da un susseguirsi di diverse dominazioni, che hanno contribuito a modellare la sua identità culturale e la sua struttura amministrativa.

Nel basso Medioevo, la situazione dell’Ogliastra è poco chiara a causa delle molteplici vicende politiche che hanno interessato la regione. Nel 455 d.C., la Sardegna venne occupata dai Vandali, separandosi bruscamente dall’Impero Romano. Successivamente, la difficile amministrazione bizantina sfociò, dal X secolo, nell’istituzione dei quattro Giudicati sardi, piccoli regni autonomi. Tra questi esisteva anche il Giudicato di Agugliastra, che fu presto annesso prima al Giudicato di Cagliari e poi a quello di Gallura, diventando una curatoria sotto il controllo dei Visconti.

Durante la dominazione pisana, iniziata nel 1300, il piccolo giudicato ogliastrino fu rifondato per un breve periodo. Tuttavia, nel 1326, i Pisani dovettero cederlo agli Aragonesi, e in particolare a Giacomo II d’Aragona, che a sua volta lo cedette come feudo ai Carroz. 

Il dominio spagnolo su questa regione durò fino al XVIII secolo, quando furono i Savoia a insediarsi in Ogliastra, dopo una breve dominazione austriaca. Durante questo periodo, fu creata la provincia di Lanusei, che estendeva il suo territorio dalla Barbagia fino al cagliaritano, e l’antico nome Agugliastra fu trasformato nell’attuale Ogliastra.

Nel 1801, Lanusei divenne capoluogo dell’omonima provincia, la quale si estendeva dalle pendici orientali dei monti della Barbagia fino a quelli dei Sette Fratelli, arrivando a poca distanza da Cagliari.

Dal 1927, il territorio ogliastrino fu inglobato nella provincia di Nuoro, per poi tornare alla sua originale conformazione amministrativa nel 2001. 

La provincia dell’Ogliastra divenne pienamente operativa nel 2005. Tuttavia, nel 2016, la provincia dell’Ogliastra fu soppressa con la Legge Regionale n.2 del 4 febbraio 2016, relativa al riordino delle province della Sardegna. 

Attualmente, grazie alla riforma degli enti locali sardi del 2021, l’ente intermedio ogliastrino è in via di re-istituzione, distaccandosi dal restante territorio della provincia di Nuoro.

Ogliastra: Tradizioni, Cucina, Lingua e Turismo

L’Ogliastra, conosciuta per la sua affascinante varietà di paesaggi e per le sue ricche tradizioni culturali, ha sviluppato diversi tipi di turismo, grazie ai suoi splendidi paesaggi costieri e montani, alla sua ricca cucina tradizionale e all’importanza della sua lingua locale.

Il turismo in Ogliastra può essere suddiviso in due categorie principali: il turismo del mare, che riguarda i comuni costieri da Baunei a Tertenia, e il turismo montano. Quest’ultimo è particolarmente rinomato a Ulassai, noto per il gran numero di vie d’arrampicata, le imponenti grotte e cascate, e l’arte di Maria Lai espressa attraverso un circuito museale diffuso. Ussassai e Villagrande Strisaili, con le loro diverse piscine naturali, attraggono centinaia di visitatori ogni anno. Inoltre, dal 2021 il comune di Lanusei ospita una tappa del Festival del turismo responsabile IT.A.CÀ.

Nell’Ogliastra, l’allevamento di ovini e bovini nelle zone montane è una pratica molto radicata, solitamente svolta secondo la tradizione del pascolo brado. 

Negli ultimi anni, molti giovani hanno iniziato a dedicarsi all’agricoltura, contribuendo a diversi progetti di agroforestazione e agricoltura organica rigenerativa.

La cucina dell’Ogliastra è famosa per i suoi piatti a base di pesce fresco e carne, oltre a numerosi prodotti tipici da forno, sia salati che dolci.

Nell’Ogliastra si parla una variante del sardo campidanese, l’ogliastrino, o Barbaricino orientale. 

A causa della vicinanza e del legame con gli altri paesi della Barbagia, la variante ogliastrina risente di forti influssi nuoresi, specialmente nei paesi della montagna.