Storia e cultura
di Golfo Aranci

Golfo Aranci, da villaggio di pescatori a centro turistico

L’incantevole località di Golfo Aranci, immersa tra mare cristallino e natura incontaminata, ha molto più da offrire di una semplice esperienza balneare. Tuffiamoci nel suo passato affascinante, scoprendo la ricca storia e la vibrante cultura che rendono questo angolo della Sardegna un vero gioiello.

L’origine del nome “Golfo Aranci” è avvolta nel mistero e le spiegazioni al riguardo sono diverse e talvolta contrastanti. Alcuni sostengono che il nome sia nato da un errore di interpretazione dei cartografi nel ventesimo secolo. Infatti, “Gulfu di li Ranci”, che in sardo significa “golfo dei granchi”, data la presenza notevole del granchio ripario sulle spiagge locali, avrebbe potuto essere erroneamente trascritto come Golfo Aranci. 

Un’altra teoria popolare suggerisce che “Golfo degli Aranci” derivi dalla frase “Golfo degli Arrangi”, evocando l’immagine di marinai che approdavano lungo la costa per riparare, o “arrangiare”, i danni alle loro navi. Secondo un’interpretazione simile, il nome potrebbe anche far riferimento a negoziati tra pirati che si svolgevano in questa zona, al fine di “arrangiare”, o raggiungere un accordo, sulla divisione del bottino. 

Infine, c’è chi sostiene che il nome “Golfo degli Aranci” sia collegato al naufragio di una nave carica di arance, con centinaia di frutti che sarebbero finiti sulla costa del Golfo. Tuttavia, nonostante le numerose ipotesi, la verità sulla vera origine del nome “Golfo Aranci” rimane ancora un mistero affascinante.

Nelle vicinanze del moderno porto e della stazione ferroviaria, infatti, si trova il Pozzo Sacro Milis, un sito archeologico di notevole importanza risalente alla metà del II millennio a.C. Questo luogo di culto, danneggiato parzialmente nel 1800 durante i lavori per la costruzione della ferrovia, conserva ancora la parte sotterranea, con la scalinata di 40 gradini e la camera contenente il pozzo.

Il territorio di Golfo Aranci ha una storia antica e affascinante, con evidenze di frequentazione risalenti all’età nuragica. Questo è testimoniato dal Pozzo Milis, un antico pozzo sacro scoperto nel 1883 e scavato dall’archeologo Lovisato nel 1889. In aggiunta, nei pressi di Cala Moresca sono stati rinvenuti reperti subacquei che si ritiene risalgano al III secolo a.C.

Caratterizzato da una posizione naturale privilegiata, Golfo Aranci ha sempre avuto una forte inclinazione marittima e commerciale. Questa posizione strategica ha contribuito a plasmare la sua storia e il suo sviluppo. Anche l’isolotto di Figarolo vanta un’antica storia di frequentazione, risalente al periodo fenicio-punico e romano, come dimostrano numerose testimonianze archeologiche.

I primi abitanti di quello che oggi è Golfo Aranci furono pastori che, nel XIX secolo, estesero i loro pascoli nella penisola di Golfo Aranci. 

Con il passare del tempo, le acque ricche di pesci del Golfo Aranci attrassero pescatori da tutto il Mar Tirreno, portando a un’ondata di colonizzazione da parte dei pescatori delle isole di Ponza, Ventotene e Pozzuoli. Non a caso, il 20 giugno, in occasione della festa di San Silverio, patrono di Ponza, i cittadini di Golfo Aranci commemorano l’esodo dei pescatori ponzesi con una messa caratteristica e una processione nel golfo a bordo di pescherecci. 

Questo evento annuale è un tributo alla storia e alle radici di Golfo Aranci, sottolineando il suo stretto legame con il mare e la sua ricca eredità culturale.

Nel 1881, con la decisione di trasferire da Terranova (oggi Olbia) a Golfo Aranci l’approdo delle navi postali e passeggeri, si rese necessario costruire una stazione ferroviaria nella cittadina.

Questo portò la Compagnia Reale delle Ferrovie Sarde ad estendere la linea ferroviaria, aggiungendo 23 km di binari tra la stazione centrale di Terranova e il molo di Golfo Aranci. Inaugurato il 1° luglio 1883, il tratto Terranova-Golfo Aranci divenne un nodo cruciale del traffico, arrivando ad ospitare perfino il treno reale nel 1899. 

Il crescente movimento di merci e passeggeri stimolò lo sviluppo urbanistico della zona: dapprima sorsero semplici baracche lungo la riva, seguite poi da vere e proprie abitazioni in muratura. 

Questo fu l’inizio di un processo di crescita in termini di dimensioni e potenza economica che continuò per decenni, facendo diventare Golfo Aranci la località che conosciamo oggi.

 

 

Un evento degno di nota è l’esperimento che Guglielmo Marconi condusse il 11 agosto 1932: presso il promontorio di Capo Figari, l’inventore riuscì a trasmettere segnali a onde corte per radiocomunicazioni fino a Rocca di Papa, a Roma. In suo onore, in paese è stata eretta una scultura in granito chiamata “Colonna di Luce”.

La nascita della Costa Smeralda nel 1962 portò un’ulteriore ondata di vitalità a Golfo Aranci, grazie al servizio di traghetti fornito prima dalle Ferrovie dello Stato e poi dalla Sardinia Ferries. Ancora oggi, il porto di Golfo Aranci ospita i traghetti delle Ferrovie dello Stato da e per Civitavecchia, continuando a essere un elemento fondamentale per lo sviluppo del centro.

Da un modesto villaggio di pescatori, Golfo Aranci si è trasformato negli anni in una destinazione turistica rinomata. L’economia del luogo si basa principalmente sul turismo, con una varietà di negozi e botteghe artigiane che vendono specialità sarde. Il nuovo lungomare, inaugurato nel 2013, offre un luogo perfetto per una passeggiata serena o per un po’ di shopping.

Nel 1979, Golfo Aranci ottenne l’autonomia amministrativa, separandosi dal comune di Olbia, di cui era precedentemente una frazione.

Golfo Aranci non è solo un luogo di bellezza naturale, ma anche un centro di notevole interesse scientifico. Qui si trova la base del Bottlenose Dolphin Research Institute (BDRI), un centro scientifico marino indipendente dedicato alla ricerca, all’istruzione e alla conservazione dei mammiferi marini e degli uccelli marini.

La Sagra dei Ricci di Torre dei Corsari è anche un’occasione per promuovere una pesca sostenibile e responsabile. Gli organizzatori dell’evento sono infatti impegnati a sensibilizzare i partecipanti sull’importanza di preservare l’ambiente marino e di rispettare le norme che regolano la raccolta dei ricci per garantire la sopravvivenza di questa specie.

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