Arcuentu, maestosa vetta dalla forma arcuata, rappresenta un’imponente attrazione naturale visibile da Piscinas e Scivu. Questa cima, che ricorda un torrione dolomitico, è un’ambita meta di trekking e fa parte di una catena montuosa lunga otto chilometri parallela alle spiagge della spettacolare Costa Verde. Situato nel territorio di Arbus, a undici chilometri di distanza, Arcuentu si trova vicino alle storiche miniere di Montevecchio, oggi museo all’aria aperta di archeologia industriale.
Dalla sommità di Arcuentu, a 785 metri di altezza, si può ammirare un panorama mozzafiato che spazia dai monti Arci e Linas fino alla Costa Verde, dal golfo di Oristano alla vallata del Campidano, fino alle vette di Montiferru, Sette Fratelli e Gennargentu. Le rocce vulcaniche, composte da tufi e basalti, formano guglie e torrioni che rendono la scalata un’esperienza unica. Torrenti scorrono lungo le pendici, scavando valli strette e profonde, mentre un sentiero agevole del Club Alpino Italiano (CAI) parte dalle miniere e conduce fino alla vetta.
Durante il percorso, i trekking potranno attraversare boschi di lecci e macchia mediterranea, immersi tra ginestre e orchidee. Qui, nel XX secolo, Fra’ Nazareno e Fra’ Lorenzo trovavano pace per preghiere e meditazioni; le loro capanne sono ancora visibili lungo il sentiero. La fauna locale include cervi, cinghiali, donnole, lepri, martore e volpi, mentre in cima si può osservare il volo di aquile reali, falchi pellegrini, poiane e sparvieri, accompagnati dal canto di fringuelli, pettirossi e picchi.
L’area di Arcuentu custodisce anche importanti testimonianze storiche. Sono state trovate lucerne puniche, un ripostiglio con monete e una necropoli di epoca romana sulle pendici del monte. In cima, si possono vedere i ruderi di un antico castello, poi divenuto monastero vallombrosano. Costruito almeno dal 1164, il castello aveva una posizione strategica tra i giudicati di Arborea e Cagliari e, successivamente, fu un monastero fiorente per tre secoli prima di decadere e trasformarsi in arsenale.
Leggende affascinanti arricchiscono la storia di Arcuentu. Una delle più note è quella di Luxia Arrabiosa, una giovane di Guspini che rifiutò di sposare un feudatario e per questo fu murata viva nel monte insieme a un telaio d’oro. Secondo i pastori locali, ancora oggi si può sentire il suo canto mentre tesse.