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Trekking sul Monte Tisiddu a Ulassai: guida completa

Il Monte Tisiddu rappresenta una delle più affascinanti destinazioni per gli amanti del trekking in Sardegna. Situato nel territorio di Ulassai, nella regione dell’Ogliastra, questo massiccio calcareo offre panorami mozzafiato e un’esperienza immersiva nella natura incontaminata dell’entroterra sardo. Con i suoi sentieri ben tracciati e le formazioni rocciose uniche, il Monte Tisiddu è diventato una meta imperdibile per escursionisti di ogni livello che desiderano scoprire uno degli angoli più autentici e selvaggi dell’isola.

Storia e caratteristiche del Monte Tisiddu

Il Monte Tisiddu, con i suoi 731 metri di altitudine, domina il paesaggio di Ulassai e rappresenta un importante elemento del patrimonio naturalistico e culturale della zona. La montagna ha una storia geologica affascinante che risale a milioni di anni fa, quando i movimenti tettonici e l’erosione hanno modellato queste rocce calcaree creando le impressionanti formazioni che oggi possiamo ammirare.

Nel corso dei secoli, il Monte Tisiddu ha svolto un ruolo significativo nella vita delle comunità locali, fungendo da punto di riferimento per pastori e agricoltori. Le sue pendici erano tradizionalmente utilizzate per il pascolo e ancora oggi è possibile incontrare greggi di pecore e capre che pascolano liberamente sulle sue alture.

Il nome “Tisiddu” deriva dalla lingua sarda e, secondo alcune interpretazioni, potrebbe essere collegato alla conformazione della montagna o a leggende locali tramandate di generazione in generazione. La cultura locale è ricca di storie e miti legati a questa montagna, considerata in passato dimora di spiriti e creature fantastiche.

Il percorso di trekking principale

Il sentiero principale per esplorare il Monte Tisiddu parte dal centro abitato di Ulassai e si snoda attraverso un percorso ben segnalato che conduce fino alla vetta. La lunghezza totale del percorso è di circa 8 chilometri (andata e ritorno) con un dislivello di circa 500 metri, rendendo l’escursione accessibile anche agli escursionisti con media esperienza.

Il trekking inizia percorrendo una strada sterrata che gradualmente si trasforma in un sentiero più stretto mentre si sale di quota. Durante la prima parte del percorso, si attraversano aree caratterizzate dalla tipica macchia mediterranea, con arbusti di lentisco, corbezzolo e mirto che profumano l’aria con i loro aromi intensi.

Proseguendo la salita, il paesaggio cambia progressivamente e la vegetazione si fa più rada, lasciando spazio alle caratteristiche formazioni rocciose calcaree che hanno reso famoso il Monte Tisiddu. Questi affioramenti rocciosi, modellati nei millenni dall’azione degli agenti atmosferici, creano scenari quasi lunari che contrastano con il verde della vegetazione circostante.

L’ultima parte del percorso è la più impegnativa ma anche la più gratificante. Si procede su un terreno roccioso che richiede attenzione, ma gli sforzi vengono ampiamente ripagati una volta raggiunta la vetta. Da qui, il panorama si apre a 360 gradi sull’intero territorio circostante: verso est si può ammirare il Mar Tirreno e la costa dell’Ogliastra, mentre verso ovest lo sguardo si perde sulle montagne dell’entroterra sardo fino al massiccio del Gennargentu nelle giornate più limpide.

Flora e fauna del Monte Tisiddu

L’ecosistema del Monte Tisiddu è caratterizzato da una notevole biodiversità, frutto della particolare posizione geografica e delle condizioni climatiche della zona. La flora presenta specie tipiche della macchia mediterranea insieme ad alcune rarità botaniche che trovano in questo ambiente l’habitat ideale per prosperare.

Nelle zone più basse del monte, predominano specie come il leccio, il corbezzolo, il lentisco e il rosmarino selvatico. Salendo di quota, la vegetazione si trasforma e diventano più comuni piante rupicole adattate a sopravvivere nelle fessure delle rocce calcaree. In primavera, il paesaggio si colora grazie a numerose specie di orchidee selvatiche, alcune delle quali endemiche della Sardegna.

Per quanto riguarda la fauna, il Monte Tisiddu ospita una varietà di specie animali tipiche dell’entroterra sardo. Tra gli uccelli, è possibile avvistare poiane, gheppi e, con un po’ di fortuna, l’aquila reale che nidifica nelle zone più remote. I mammiferi presenti includono il cinghiale, la volpe, la martora e il gatto selvatico, anche se questi animali sono piuttosto schivi e raramente si lasciano osservare.

Un discorso a parte meritano le numerose specie di rettili e insetti che popolano le aree rocciose. La Podarcis tiliguerta, una lucertola endemica della Sardegna, è una presenza comune tra le rocce soleggiate, mentre nei mesi primaverili ed estivi l’aria si riempie del ronzio di api e del volo colorato di numerose specie di farfalle.

Le grotte e le formazioni rocciose

Una delle caratteristiche più affascinanti del Monte Tisiddu è rappresentata dalle numerose grotte e formazioni rocciose che punteggiano i suoi versanti. Il calcare, facilmente modellabile dall’azione dell’acqua, ha dato origine nel corso dei millenni a un complesso sistema di cavità, alcune delle quali di notevole interesse speleologico.

La più famosa è senza dubbio la Grotta Su Marmuri, una delle più grandi cavità naturali d’Europa, situata proprio alle pendici del Monte Tisiddu. Con i suoi imponenti stalattiti e stalagmiti, questa grotta rappresenta una tappa imperdibile per chi visita la zona, anche se non è direttamente parte del percorso di trekking principale.

Lungo il sentiero che porta alla vetta, si incontrano numerose altre formazioni rocciose di grande impatto visivo: archi naturali, torrioni calcarei e pareti verticali che in alcuni punti raggiungono altezze considerevoli. Queste formazioni non sono solo spettacolari da vedere ma rappresentano anche una testimonianza tangibile dei processi geologici che hanno modellato il paesaggio nel corso di milioni di anni.

Alcune di queste formazioni rocciose hanno anche acquisito nomi popolari basati sulla loro forma: “Su Scusorgiu” (il cappuccio), “Sa Conca ‘e s’Aquila” (la testa dell’aquila) e altre ancora, frutto della fervida immaginazione degli abitanti locali che nel corso dei secoli hanno interpretato le forme naturali integrandole nel loro patrimonio culturale.

Dove dormire in zona

La zona di Ulassai offre diverse soluzioni per il pernottamento, adatte a tutte le esigenze e budget. Il paese stesso dispone di accoglienti strutture ricettive che vanno dai bed & breakfast familiari alle case vacanza, dove è possibile vivere un’esperienza autentica a contatto con la comunità locale.

Per chi cerca un’esperienza più a contatto con la natura, sono disponibili agriturismi immersi nella campagna circostante che offrono non solo alloggio ma anche la possibilità di assaggiare i prodotti tipici del territorio, direttamente dalla fattoria alla tavola. Queste strutture sono spesso gestite da famiglie che tramandano da generazioni le tradizioni culinarie e agricole della zona.

Chi preferisce un maggiore comfort può optare per gli hotel presenti nei centri più grandi dell’Ogliastra, come Jerzu o Lanusei, che distano pochi chilometri da Ulassai e sono collegati da un buon servizio di trasporto pubblico. In alta stagione, soprattutto nei mesi estivi, è consigliabile prenotare con largo anticipo poiché la zona è sempre più apprezzata dai turisti in cerca di esperienze autentiche lontane dal turismo di massa.

Per i più avventurosi, l’area dispone anche di aree attrezzate per il campeggio, sebbene sia sempre necessario verificare in anticipo le normative locali riguardanti questa pratica e ottenere eventuali permessi richiesti.

Dove mangiare in zona

La gastronomia dell’Ogliastra è uno dei fiori all’occhiello di questo territorio e rappresenta un aspetto imperdibile per chi visita la zona del Monte Tisiddu. La cucina locale si basa su ingredienti semplici ma di altissima qualità, frutto di un’agricoltura e una pastorizia ancora legate a metodi tradizionali.

Nel centro di Ulassai e nei paesi limitrofi si trovano trattorie e ristoranti che propongono i piatti tipici della tradizione sarda: dai malloreddus (gnocchetti sardi) al porceddu (maialetto arrosto), dalle seadas (dolce fritto ripieno di formaggio e miele) ai culurgiones (pasta ripiena di patate, menta e formaggio pecorino).

Gli agriturismi della zona offrono un’esperienza gastronomica ancora più autentica, con menu che seguono la stagionalità dei prodotti e spesso includono specialità meno conosciute ma di grande valore culinario. Molti di questi luoghi preparano anche il pane fatto in casa secondo le antiche ricette, come il famoso “pane carasau”, sottile e croccante, perfetto da portare durante le escursioni.

Per un pasto veloce o uno spuntino, i bar del paese propongono panini e piatti semplici che permettono di rifocillarsi prima o dopo l’escursione sul Monte Tisiddu. Non dimenticate di accompagnare il vostro pasto con un bicchiere di Cannonau, il robusto vino rosso che rappresenta uno dei prodotti d’eccellenza della zona, ottenuto da vigneti che in alcune aree crescono proprio sulle pendici delle montagne.

Durante le festività locali, è possibile partecipare a sagre ed eventi gastronomici dove assaggiare piatti preparati secondo le ricette tradizionali, in un’atmosfera di convivialità che rappresenta uno degli aspetti più autentici della cultura sarda.

FAQ sul Trekking del Monte Tisiddu

Di seguito trovate le risposte alle domande più frequenti sul trekking del Monte Tisiddu a Ulassai, per aiutarvi a pianificare al meglio la vostra escursione in questo angolo meraviglioso della Sardegna.

Qual è il periodo migliore per fare trekking sul Monte Tisiddu?

I mesi primaverili (aprile-giugno) e autunnali (settembre-novembre) offrono le condizioni ideali per questa escursione. In questo periodo le temperature sono moderate, il paesaggio è al massimo del suo splendore grazie alle fioriture primaverili o ai colori autunnali, e le precipitazioni sono generalmente limitate. I mesi estivi (luglio e agosto) possono essere eccessivamente caldi, con temperature che superano facilmente i 30°C, rendendo l’escursione molto faticosa, soprattutto nelle ore centrali della giornata. L’inverno, invece, può presentare condizioni di freddo intenso e occasionali nevicate che rendono il percorso più impegnativo e potenzialmente pericoloso.

Quanto tempo ci vuole per completare l’escursione?

Per completare l’intero percorso di andata e ritorno sono necessarie circa 4-5 ore, considerando anche le soste per riposare e ammirare il paesaggio. Gli escursionisti più allenati potrebbero impiegare meno tempo, mentre chi preferisce procedere con calma, magari scattando fotografie o osservando la flora locale, potrebbe impiegare anche 6 ore. È consigliabile partire al mattino presto, soprattutto nei mesi più caldi, per evitare le ore di maggiore insolazione e avere tutto il tempo necessario per godere dell’esperienza senza fretta.

È un percorso adatto anche ai principianti?

Il trekking sul Monte Tisiddu è considerato di difficoltà media e, con le dovute precauzioni, è accessibile anche a escursionisti non particolarmente esperti ma in buona forma fisica. Il sentiero è generalmente ben tracciato, anche se alcuni tratti rocciosi richiedono attenzione. Per i principianti assoluti o per famiglie con bambini, è consigliabile optare per percorsi alternativi meno impegnativi che si sviluppano alle pendici del monte e che offrono comunque scorci panoramici notevoli. In ogni caso, è sempre raccomandabile non avventurarsi da soli se non si ha esperienza e, in caso di dubbi, affidarsi a guide locali.

Ci sono fonti d’acqua lungo il percorso?

No, lungo il percorso non sono presenti fonti d’acqua potabile, perciò è fondamentale portare con sé una scorta adeguata (almeno 2 litri a persona, più nei mesi caldi). L’acqua è essenziale non solo per mantenersi idratati durante lo sforzo fisico, ma anche per affrontare eventuali emergenze. Alcune guide consigliano di portare anche sali minerali da aggiungere all’acqua, soprattutto nelle giornate più calde, per compensare quelli persi con la sudorazione e prevenire crampi muscolari.

Sono necessarie attrezzature specifiche per questa escursione?

L’attrezzatura minima consigliata include scarpe da trekking con suola robusta, abbigliamento a strati adatto alla stagione, cappello, occhiali da sole, protezione solare e uno zaino comodo per trasportare acqua, cibo e altri effetti personali. Nei mesi invernali o in caso di previsioni meteorologiche incerte, è consigliabile aggiungere all’equipaggiamento una giacca impermeabile e antivento. Bastoni da trekking possono essere utili, soprattutto nei tratti più ripidi, per ridurre lo sforzo sulle articolazioni e migliorare l’equilibrio. Una piccola farmacia da trekking con cerotti, disinfettante e farmaci personali è sempre una precauzione saggia, così come portare con sé un telefono cellulare carico (anche se la copertura può essere limitata in alcune aree).

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Redazione Estate in Sardegna

Redazione Estate in Sardegna

La Redazione di Estate in Sardegna è un team appassionato di viaggiatori, scrittori ed esperti locali, uniti dalla passione per la Sardegna e la sua ineguagliabile bellezza. Con anni di esperienza nel campo del turismo e un profondo amore per l’isola, il nostro obiettivo è condividere con voi le meraviglie nascoste, le tradizioni autentiche e i paesaggi mozzafiato che rendono la Sardegna una destinazione da sogno.

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