Alla scoperta del Museo delle Civiltà del Mare a San Teodoro, un tesoro archeologico che racconta la storia millenaria del Mediterraneo.
Il mare della Sardegna continua a incantare, e il Museo delle Civiltà del Mare a San Teodoro offre una prospettiva unica su questa affascinante regione. Fondato nel luglio del 1989 dall’ICIMAR (Istituto delle Civiltà del Mare), il museo ospita una collezione di reperti archeologici di grande interesse per il territorio.
Il progetto del museo è nato grazie alla collaborazione tra l’ICIMAR, il GAL Barbagia-Baronie e vari enti pubblici e privati. Questa cooperazione ha portato alla creazione del Consorzio Turistico “Mari-Monti” nel 1995, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio turistico, economico e culturale della Decima Comunità Montana e del Nuorese. Il comune di San Teodoro è stato scelto come sede dei servizi turistici e culturali, beneficiando del supporto dell’ICIMAR, già riconosciuto a livello europeo.
Il Museo delle Civiltà del Mare si trova nella zona Niuloni, alla periferia nord di San Teodoro, vicino all’area portuale. La struttura di circa 1300 mq è composta da tre corpi esagonali attigui, che includono il museo, acquari e un’aula didattica. I finanziamenti europei e il contributo comunale hanno reso possibile la realizzazione di questa importante istituzione.
L’organizzazione e l’ottimizzazione del museo sono state curate dall’ICIMAR. Il museo è suddiviso in zone che seguono una precisa successione cronologica, illustrata da tre pannelli bifronti. La cartografia realizzata dall’ICIMAR descrive la situazione storica del Mediterraneo, della Sardegna e della costa teodorina nei periodi di riferimento. Un grande grafico sintetizza i commerci e la navigazione del passato, con particolare attenzione agli scali portuali dell’isola, tra cui Coclearia, l’attuale San Teodoro.
La catalogazione e la sistemazione dei reperti sono state realizzate con il coinvolgimento della Soprintendenza Archeologica di Sassari. Grazie al soprintendente prof. Nicosia e al lavoro del dott. Antonio Sanciu e della sua équipe, il museo è stato allestito in modo impeccabile, ricevendo apprezzamenti soprattutto dai visitatori stranieri.
I reperti esposti coprono un ampio arco temporale, dall’Età Punica all’Età Romana Repubblicana, passando per la Prima Età Imperiale, la Media Età Imperiale, fino al Tardo Antico e al Medioevo. Sono presenti anche reperti più recenti, dal 1500 al 1700 circa. Le tavole fotografiche a colori illustrano il relitto della nave romana di Baia Salinédda (III secolo d.C.), da cui proviene parte del materiale esposto.
Tra i reperti più antichi si trova un frammento di un’anfora greco-italica di provenienza campana, testimonianza dei traffici marittimi lungo la costa teodorina. Sono esposte anche anfore tardo puniche provenienti dall’Africa Settentrionale, monete puniche e un elmo di tipo Montefortino. I reperti dell’età imperiale includono ceramiche fini da mensa prodotte in Toscana e un crogiolo per la fusione della galena.
La storia di San Teodoro continua a essere raccontata attraverso il museo, che conserva testimonianze della città romana di Coclearia e dei periodi successivi, inclusi l’età bizantina e il periodo giudicale. Tra i reperti bizantini vi sono una tremisse d’oro dell’imperatore Foca, collanine, anelli e una fibbia in bronzo.
Il Museo delle Civiltà del Mare di San Teodoro, insomma, rappresenta un importante punto di riferimento culturale per la comunità locale e per i visitatori, offrendo una finestra sulla ricca storia del Mediterraneo.