Uno dei punti di riferimento fondamentali di Olbia è Piazza Giacomo Matteotti. Situata in un’area che era già parte della cinta muraria punica e successivamente della conformazione romana, la piazza ha acquisito il suo aspetto attuale solo nel XX secolo.
Nel primo dopoguerra, la costruzione di Piazza Vittorio Emanuele e del Mercato Civico ha segnato l’inizio di una nuova era per il commercio locale. Tuttavia, i bombardamenti della primavera del 1943 distrussero gran parte della città, causando ventidue morti e numerosi feriti. La ricostruzione fu lenta, ma alla fine, Piazza Vittorio Emanuele venne riedificata e parzialmente modificata, e intitolata a Giacomo Matteotti, deputato assassinato dai fascisti nel 1924.
La Trivenere: simbolo di arte e di vita
Al centro di Piazza Matteotti sorge la Trivenere, un’opera carica di significato realizzata dall’artista olbiese Salvatore Varrucciu, noto come Varalto. Commissionata dal Comune nel 1990, l’opera è una statua-fontana raffigurante tre Veneri unite che sorreggono un’ampolla dalla quale sgorga l’acqua, simbolo della città di Olbia.
La Trivenere rappresenta l’acqua come risorsa fondamentale per la vita e il sostentamento della comunità locale, in particolare per pescatori e arsellatori. L’opera è circondata da una vasca circolare, con piccole cascate che simboleggiano la distribuzione di questa risorsa vitale alla popolazione.
Significato e funzione dell’opera
L’acqua, tema centrale della Trivenere, è interpretata come il bene indispensabile per la vita che viene distribuito alla gente. L’ampolla dalla quale sgorga l’acqua rappresenta la distribuzione equa e vitale di questa risorsa.
Olbia tra storia e modernità
Olbia, con la sua storia millenaria e il suo sviluppo urbano articolato, è una città che offre numerosi spunti di riflessione e di interesse. Piazza Giacomo Matteotti e la Trivenere sono solo due esempi di come il passato e il presente si intrecciano in questa affascinante località sarda, rendendola un luogo di grande valore culturale e sociale.