Blog » Oristano

Oristano Antica: origini e storia di una città millenaria

La storia di Oristano affonda le sue radici nell’XI secolo, precisamente nel 1070, quando un evento drammatico ne segnò la nascita. Le continue incursioni saracene sulla costa occidentale della Sardegna costrinsero gli abitanti dell’antica Tharros ad abbandonare la loro città per cercare rifugio nell’entroterra.

Questa migrazione, ordinata dal Re Orzoco de Zori, si trasformò in un’epica impresa costruttiva: gli abitanti trasportarono con sé persino i materiali edili, principalmente blocchi di arenaria, un evento tramandato nel detto popolare “portant de Tharros sa perda a carros” (portano da Tharros la pietra a carrettate). Il nuovo insediamento venne chiamato Maristanis o Aristanis, nome che significa “fra gli stagni”, in riferimento alle zone lagunari che circondavano l’abitato.

L’organizzazione medievale

Nel periodo medievale, Oristano si sviluppò secondo una struttura urbana ben definita. Il nucleo centrale, denominato “Portu” o “Lacus”, rappresentava l’area racchiusa dalle mura cittadine ed era governato da un judex provinciae, figura da cui deriva il termine “Giudice”. Attorno a questo centro si svilupparono cinque sobborghi caratteristici: sa Maddalena, su Brugu (Nono), Pontixeddu (Ponticello), Santu Lazzaru (San Lazzaro) e is Crogioaxus (il quartiere dei vasai).

L’epoca giudicale e lo splendore

Il XII secolo segnò l’inizio di una intensa fase di urbanizzazione, caratterizzata dalla costruzione di importanti edifici in stile romanico, come la maestosa Cattedrale di Santa Giusta. Successivamente, il periodo gotico lasciò la sua impronta nelle mura e nelle torri che ancora oggi caratterizzano il profilo della città. Tra il XIII e il XV secolo, con la caduta del dominio bizantino, la Sardegna si frammentò in quattro Giudicati: Calari (Cagliari), Torres (Sassari), Gallura (Tempio) e Arborea (Oristano).

L’età aurea sotto Eleonora d’Arborea

Il periodo di massimo splendore di Oristano coincise con il governo di Mariano IV e della figlia Eleonora d’Arborea, quando la città estese il suo controllo su quasi tutta la Sardegna, ad eccezione di Cagliari e Alghero. Eleonora d’Arborea, figura di straordinaria importanza nella storia italiana, visse tra il 1340 e il 1404. Sposata al genovese Brancaleone Doria, governò come Giudicessa d’Arborea dal 1383 fino alla sua morte, distinguendosi non solo come abile condottiera nella resistenza contro gli spagnoli, ma soprattutto come legislatrice illuminata.

La Carta de Logu e l’eredità giuridica

L’opera più significativa di Eleonora fu la promulgazione della “Carta de Logu“, un codice legislativo straordinariamente avanzato per i suoi tempi. Questo corpus normativo, composto da 198 capitoli suddivisi in tre codici (civile, penale e rurale), rappresentava una sintesi innovativa tra la tradizione giuridica sarda e il diritto romano. La sua modernità si rifletteva nell’attenzione particolare alla famiglia, alla condizione femminile, alla tutela del territorio e dell’ambiente, nonché nell’introduzione di principi giuridici moderni come la pluralità dei gradi di giudizio. La sua validità fu tale che rimase in vigore fino al 1817, quando venne sostituita dal codice di Carlo Felice.

Il declino e la dominazione spagnola

La battaglia di Macomer del 1478 segnò l’inizio del declino di Oristano, con l’instaurazione del dominio spagnolo. Questo periodo, caratterizzato da epidemie di peste e incursioni piratesche, vide la città perdere progressivamente la sua importanza. A quest’epoca risale l’origine della Sartiglia, manifestazione che ancora oggi mantiene forti legami con la tradizione spagnola. Alla fine del XVII secolo, Oristano era ormai diventata l’ultima tra le città regie della Sardegna, e nemmeno il passaggio ai Savoia nel 1718 riuscì a invertire questa tendenza di decadenza.

L’assetto urbanistico medievale e le trasformazioni

L’impianto urbanistico del periodo giudicale rifletteva la tipica struttura medievale, con abitazioni disposte in modo compatto all’interno delle mura e un reticolo di strade strette e tortuose intervallate da piccole piazze. Le case popolari, costruite in mattoni di terra cruda (ladiri), si distinguevano dalle più imponenti dimore borghesi. Il centro amministrativo era situato presso la Porta Mare (nell’attuale piazza Manno), mentre quello commerciale si sviluppava intorno alla Porta Pontis o Porta Manna (oggi piazza Roma).

La modernizzazione ottocentesca

La seconda metà del XIX secolo segnò una svolta radicale nell’assetto urbanistico di Oristano. Le strette vie del centro storico furono trasformate nell’attuale corso Umberto, mentre piazza Eleonora e le aree circostanti assunsero una nuova conformazione. All’inizio del XX secolo, ulteriori interventi modificarono il volto della città, tra cui l’abbattimento della torre della Porta Mare (o torre di san Filippo) e delle mura adiacenti, e la creazione della piazzetta Corrias.

Oristano nel Novecento

Il XX secolo vide Oristano come una città vivace e accogliente, caratterizzata da un’intensa attività commerciale. La piazza Roma, con il suo mercato civico, rappresentava il cuore pulsante della vita cittadina. Le strade erano animate da botteghe caratteristiche: le rivendite di vernaccia (is stazzus), i negozi di alimentari, le drogherie, le botteghe artigiane dei figoli, le fucine dei fabbri e dei maniscalchi. A primavera, la città si animava ulteriormente con la presenza di gelatai ambulanti e venditori di utensili provenienti dalle zone montane del nuorese.

Lo sviluppo contemporaneo

Dal 1975, con l’elevazione a capoluogo di provincia, Oristano ha conosciuto una nuova fase di sviluppo urbanistico, espandendosi in forma radiocentrica dal centro storico. La città si è arricchita di nuovi quartieri residenziali come Città Giardino, Sa Rodia, Sacro Cuore, San Nicola, Torangius e Cuccuru ‘e Portu, caratterizzati da un’edilizia prevalentemente bassa, con edifici a uno o due piani, spesso dotati di cortili retrostanti, anche se non mancano complessi più elevati come i palazzi SAIA.

Dove mangiare nel centro storico di Oristano

Il centro storico di Oristano offre un’autentica esperienza gastronomica sarda. Nelle antiche vie del centro si trovano trattorie storiche che servono piatti della tradizione locale, spesso ospitate in edifici medievali con caratteristiche volte in pietra.

Nella zona di piazza Roma, cuore storico del commercio cittadino, si concentrano ristoranti che propongono specialità a base di pesce e ricette tradizionali dell’oristanese. Le antiche rivendite di vernaccia sono state convertite in accoglienti locali dove degustare questo vino tipico accompagnato da piatti locali. Nei pressi della Cattedrale si trovano piccoli ristoranti a conduzione familiare che mantengono vive le ricette storiche della città, mentre lungo i viali principali sono presenti caffè storici che servono dolci tradizionali.

Dove dormire nel centro storico di Oristano

Il pernottamento nel centro storico di Oristano offre diverse soluzioni ricettive di pregio. Antichi palazzi nobiliari sono stati convertiti in raffinate strutture ricettive che conservano gli elementi architettonici originali.

Nel cuore medievale della città si trovano bed & breakfast ricavati in case storiche, dove è possibile soggiornare in ambienti che mantengono l’atmosfera dell’epoca giudicale. Nella zona di corso Umberto sono disponibili appartamenti turistici in edifici d’epoca ristrutturati. Nei pressi delle antiche mura si trovano piccoli hotel che combinano il fascino storico con comfort moderni. Per soggiorni più lunghi, alcune residenze d’epoca offrono appartamenti con servizi completi.

FAQ sulla storia di Oristano

A conclusione della nostra guida, ecco una serie di risposte alle domande più frequenti sull’antica storia di Oristano.

Perché e quando fu fondata Oristano?

Oristano venne fondata nel 1070 quando gli abitanti dell’antica città di Tharros furono costretti ad abbandonare la costa a causa delle continue incursioni saracene. Per costruire la nuova città, trasportarono con sé persino i materiali da costruzione, principalmente blocchi di arenaria, evento ricordato nel detto “portant de Tharros sa perda a carros”.

Chi fu Eleonora d’Arborea e quale fu il suo contributo più importante?

Eleonora d’Arborea (1340-1404) fu Giudicessa d’Arborea dal 1383 alla sua morte. Il suo contributo più significativo fu la promulgazione della “Carta de Logu”, un codice legislativo innovativo in tre parti (civile, penale e rurale) che rimase in vigore fino al 1817, caratterizzato da particolare attenzione ai diritti delle donne e alla tutela ambientale.

Come era strutturata l’antica Oristano medievale?

La città medievale era organizzata attorno al nucleo centrale chiamato “Portu” o “Lacus”, circondato da mura, con cinque sobborghi esterni: sa Maddalena, su Brugu, Pontixeddu, Santu Lazzaru e is Crogioaxus. Le case popolari erano costruite in ladiri (mattoni di terra cruda), mentre le dimore borghesi erano più imponenti.

Quando iniziò il declino della città?

Il declino di Oristano iniziò con la battaglia di Macomer del 1478, che segnò l’inizio del dominio spagnolo. La città fu ulteriormente indebolita da epidemie di peste e incursioni piratesche, fino a diventare l’ultima tra le città regie della Sardegna alla fine del 1600.

Come si è evoluta Oristano nel periodo moderno?

Dal 1975, quando divenne capoluogo di provincia, Oristano si è sviluppata in forma radiocentrica dal centro storico, con la creazione di nuovi quartieri residenziali come Città Giardino, Sa Rodia, e Torangius, mantenendo però la sua struttura storica nel centro cittadino.

Condividi
Redazione Estate in Sardegna

Redazione Estate in Sardegna

La Redazione di Estate in Sardegna è un team appassionato di viaggiatori, scrittori ed esperti locali, uniti dalla passione per la Sardegna e la sua ineguagliabile bellezza. Con anni di esperienza nel campo del turismo e un profondo amore per l’isola, il nostro obiettivo è condividere con voi le meraviglie nascoste, le tradizioni autentiche e i paesaggi mozzafiato che rendono la Sardegna una destinazione da sogno.

Leggi anche...