La Torre di Longonsardo è forse la torre maggiore della Gallura e una delle più imponenti mai costruite dalla Corona spagnola nell’Isola. Simbolo di Santa Teresa Gallura, la torre si erge su un promontorio a nord-est della cittadina, offrendo una vista panoramica sulla spiaggia sottostante.
La torre, con un diametro di 19 metri alla base e circa 16 nel corpo cilindrico superiore, raggiunge un’altezza di undici metri. Costruita in granito, probabilmente recuperato dai ruderi di un castello medievale che sorgeva nelle vicinanze, la torre era classificata come de armas, destinata a ospitare una guarnigione e armi di difesa pesanti.
Le fonti storiche menzionano la torre a partire dal 1577, costruita per proteggere il porto dagli assalti dei pirati barbareschi. Rientrava nel piano di difesa voluto dal re Filippo II, che istituì la ‘Reale amministrazione delle torri’. La torre era dotata di una cortina muraria, della quale sono visibili alcuni resti, e di una cisterna per la raccolta delle acque piovane.
L’ingresso della torre, situato a sei metri dal piano di calpestio, conduce alla casamatta, una stanza cupolata con un pilastro centrale. Da qui, una scala sulla destra porta alla piazza d’armi. Verso la fine del XVIII secolo, l’edificio fu ristrutturato: nella piazza d’armi fu costruita una mezzaluna cupolata con feritoie e stanze per le guardie, mentre a nord si aggiunse un rivellino, una cinta trapezoidale con una caserma dotata di alloggi, forni e una macina.
La torre fu protagonista nel 1802 di un evento singolare: guidati dal prete Sanna Corda, un gruppo di rivoltosi sardi e corsi la conquistò. L’occupazione durò poco, e le truppe regie ripresero possesso della torre, catturando i congiurati, che furono condannati al patibolo. Con la soppressione della ‘Reale amministrazione delle torri’, Longonsardo fu smilitarizzata, ospitando brevemente un reparto di paracadutisti durante la seconda guerra mondiale.
Oggi la torre è aperta ai visitatori, offrendo una vista mozzafiato dalla sua vetta, 40 metri sul livello del mare, sulle Bocche di Bonifacio e la Corsica. Dalla torre si può ammirare anche la spiaggia cittadina di Rena Bianca, con la sua sabbia bianca dai riflessi rosati, il mare cangiante dall’azzurro al verde smeraldo e le falesie.
Le attrazioni vicine includono Capo Testa, con le spiagge ‘gemelle’ Rena di Ponente e Rena di Levante, Cala Spinosa e Cala Grande – Valle della Luna. A tre chilometri a sud-ovest si trova il complesso nuragico di Lu Brandali, immerso nella macchia mediterranea e composto da un nuraghe, un villaggio e una tomba di Giganti.