Il monumento funebre del Canonico Giovanni Spano, situato nel Cimitero Monumentale di Bonaria a Cagliari, è un’opera di grande rilevanza sia artistica che storica. Spano, noto intellettuale e archeologo sardo, progettò personalmente il suo sepolcro, situato contro la parete nord della cappella del cimitero, in uno spazio concesso dall’Amministrazione Comunale.
Seguendo il gusto antiquario dell’epoca, Spano decise di riutilizzare un antico sarcofago romano, originariamente dedicato a Lucius Aurelius Graptus e rinvenuto nello stesso cimitero. Il sarcofago è sostenuto da quattro colonne in stalattite, anch’esse probabilmente riutilizzate da altre strutture, e sormontato da un coperchio sopra il quale è posto un busto ritratto dello stesso Spano. Le colonne poggiano su un basamento in marmo di Carrara, che a sua volta è rialzato da un basso gradino. L’iscrizione principale sul fronte del sarcofago recita “Iohannes Spanus vivus sibi fecit…MDCCCLXIX”, indicando che Spano progettò il monumento nel 1869, nove anni prima della sua morte. Dopo la sua scomparsa, avvenuta il 3 aprile 1878, fu aggiunto l’epitaffio che recita: “patriam dilexit laboravit obiit die III aprilis a(nno). MDCCCLXXVIII aetatis svae LXXV”.
Il monumento è un simbolo importante del Cimitero di Bonaria, non solo per il suo valore artistico, ma anche perché rappresenta un omaggio alla memoria di uno degli intellettuali più influenti della Sardegna.
Principali Restauri
Il monumento, che versava in cattive condizioni, è stato oggetto di un attento restauro tra il 2019 e il 2021, finanziato dal Ministero della Cultura, dalla Fondazione di Sardegna, e dai comuni di Cagliari e Ploaghe. Il problema principale riguardava la fratturazione delle quattro colonne in stalattite che sostenevano il sarcofago. Queste erano state cerchiate in passato per prevenire ulteriori danni, ma un intervento più approfondito era necessario per garantire la sicurezza del monumento. Durante il restauro, le colonne sono state rinforzate inserendo al loro interno materiale litico compatibile e resina consolidante, evitando così la necessità di sostituirle. Inoltre, è stata effettuata una pulitura e disinfezione generale del monumento, che ha permesso di restituirgli la sua dignità e una corretta leggibilità artistica.