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La Tomba dei Giganti di Li Lolghi: un Sepolcro Collettivo dal Fascino Misterioso

La Tomba dei Giganti di Li Lolghi si erge maestosa su un rialzo collinare a circa nove chilometri da Arzachena, rappresentando uno dei più impressionanti esempi di architettura funeraria nuragica in Sardegna.

Con i suoi 27 metri di lunghezza complessiva, questo monumentale sepolcro collettivo non solo testimonia l’eccezionale capacità costruttiva delle popolazioni nuragiche, ma racconta anche una storia di continuità culturale e trasformazione architettonica che attraversa diversi secoli.

L’Evoluzione Architettonica e le Fasi Costruttive

La storia costruttiva di Li Lolghi si sviluppa attraverso due fasi distinte che riflettono l’evoluzione delle pratiche funerarie nuragiche. La prima fase, databile all’Età del Bronzo Antico (1800-1600 a.C. circa), vide la realizzazione di un dolmen allungato, noto come allée couverte, circondato da un caratteristico recinto in pietra chiamato peristalite. Questa struttura originaria rappresentava già un’importante innovazione nell’architettura funeraria dell’epoca.

Durante la seconda fase, collocabile nel Bronzo Medio (1600-1400 a.C. circa), il monumento subì una trasformazione radicale con l’aggiunta dell’imponente esedra semicircolare e del lungo corridoio funerario. Un elemento particolarmente interessante e unico nel suo genere è l’edicola a due piani che funge da raccordo tra le due fasi costruttive. Questo elemento architettonico, realizzato con un lastrone di pietra posto orizzontalmente, serviva probabilmente come piano per la deposizione delle offerte votive.

Architettura e Simbolismo

L’elemento più caratteristico della tomba è senza dubbio la sua monumentale esedra semicircolare, dominata dalla stele centrale monolitica che si innalza per 3,75 metri. La stele, decorata con una cornice in rilievo, rappresentava simbolicamente la “porta dell’aldilà” e alla sua base si apre un piccolo portello arcuato attraverso il quale venivano introdotte le offerte funerarie. L’esedra è completata da quattordici lastre di granito disposte simmetricamente ai lati del monolite centrale, con un’altezza che decresce progressivamente verso le estremità, creando un effetto scenografico di grande impatto visivo.

Il corridoio funerario, protetto da un imponente tumulo di terra e pietrame ancora ben conservato, rappresentava lo spazio destinato alle sepolture vere e proprie. La particolarità di questo sepolcro collettivo sta nel fatto che accoglieva tutti i membri della comunità, senza distinzioni di età, sesso o status sociale, testimoniando una concezione egualitaria della morte che caratterizzava la società nuragica.

Funzioni e Rituali

La Tomba dei Giganti di Li Lolghi assolveva a molteplici funzioni all’interno della società nuragica. Oltre al suo ruolo primario di sepolcro collettivo, il monumento fungeva da luogo di culto e da marcatore territoriale, simboleggiando il possesso e il controllo del territorio da parte della comunità che lo aveva edificato. La sua posizione dominante sul paesaggio circostante ne sottolineava l’importanza come punto di riferimento visivo e simbolico.

L’area dell’esedra non era semplicemente uno spazio architettonico, ma costituiva un vero e proprio teatro rituale dove si svolgevano le cerimonie in onore dei defunti. I numerosi reperti ceramici rinvenuti testimoniano la pratica di pasti comunitari e libagioni rituali che si svolgevano periodicamente in questo spazio. Questi rituali non solo onoravano la memoria dei defunti ma servivano anche a rinforzare i legami sociali tra i membri della comunità dei vivi.

Il Contesto Archeologico e Territoriale

La Tomba dei Giganti di Li Lolghi non è un monumento isolato, ma si inserisce in un ricco contesto archeologico che include la vicina necropoli di Li Muri, situata a circa un chilometro di distanza. Questa concentrazione di monumenti funebri di diverse epoche testimonia la continuità dell’occupazione umana in quest’area e la sua importanza come luogo di sepoltura e di culto attraverso i millenni.

Il paesaggio che circonda il monumento, caratterizzato da dolci colline e dalla tipica vegetazione mediterranea, non è molto diverso da quello che dovevano contemplare i costruttori della tomba. La scelta del sito, su un’altura dominante, non era casuale ma rispondeva a precise esigenze sia pratiche che simboliche: il monumento doveva essere visibile da lontano e allo stesso tempo doveva dominare visivamente il territorio circostante.

I ritrovamenti archeologici effettuati nel sito hanno fornito preziose informazioni non solo sulla cronologia del monumento ma anche sulle pratiche rituali della società nuragica. La presenza di numerosi recipienti ceramici utilizzati per la preparazione e il consumo di cibi e bevande conferma l’importanza dei rituali funebri come momenti di aggregazione sociale. Questi oggetti, insieme alla monumentalità della struttura stessa, testimoniano il notevole livello di organizzazione sociale e le complesse credenze religiose delle comunità nuragiche.

La Tomba dei Giganti di Li Lolghi rappresenta quindi non solo un eccezionale esempio di architettura funeraria, ma anche una preziosa testimonianza della vita spirituale e dell’organizzazione sociale delle comunità nuragiche. La sua imponenza e il suo eccellente stato di conservazione ne fanno uno dei siti archeologici più significativi della Sardegna, un luogo dove è ancora possibile percepire l’eco di antichi rituali e credenze che hanno segnato la storia dell’isola per millenni.

Dove mangiare nei dintorni

A pochi chilometri dalla Tomba dei Giganti di Li Lolghi, il territorio offre numerose opportunità per scoprire l’autentica tradizione gastronomica gallurese. Il paesaggio circostante, caratterizzato da colline e macchia mediterranea, ospita diversi agriturismi dove è possibile gustare piatti preparati secondo antiche ricette locali. La cucina tradizionale gallurese si distingue per i suoi sapori decisi e l’utilizzo di ingredienti genuini del territorio. Tra le specialità più caratteristiche si trova la suppa cuatta (zuppa gallurese), preparata con pane raffermo, formaggio e brodo di carne, le carni alla brace con particolare attenzione al maialetto sardo e all’agnello, e i tipici ravioli galluresi ripieni di formaggio e mentuccia.

La zona di Li Lolghi e il territorio circostante sono rinomati per la produzione vitivinicola, in particolare per il Vermentino di Gallura DOCG. Numerose cantine della zona permettono di degustare questo pregiato vino bianco insieme ai piatti della tradizione. Durante la bella stagione, molte strutture offrono la possibilità di pranzare o cenare all’aperto, godendo del suggestivo panorama delle colline galluresi. Le trattorie familiari della zona propongono menu a prezzo fisso che includono i piatti più rappresentativi della cucina locale, ideali per una pausa pranzo durante la visita al sito archeologico.

Dove dormire nei dintorni

L’area intorno alla Tomba dei Giganti di Li Lolghi offre diverse soluzioni per il pernottamento, adatte a ogni esigenza. Gli agriturismi rappresentano un’opzione particolarmente interessante per chi desidera un’esperienza autentica del territorio. Molte di queste strutture sono ricavate da antichi stazzi galluresi, le tipiche abitazioni rurali accuratamente restaurate nel rispetto dell’architettura tradizionale. Questi alloggi spesso combinano il pernottamento con la possibilità di degustare la cucina locale e di partecipare ad attività legate alla vita rurale.

La posizione strategica, a metà strada tra l’entroterra e la Costa Smeralda, ha favorito lo sviluppo di diverse strutture ricettive. Nelle vicinanze si trovano hotel di varie categorie, da sistemazioni turistiche a strutture più esclusive, molte delle quali dotate di servizi come piscina e ristorante. Per soggiorni più lunghi o per chi preferisce maggiore autonomia, sono disponibili appartamenti e case vacanza, sia nel centro di Arzachena che nelle campagne circostanti, spesso caratterizzati da verande panoramiche e giardini privati da cui godere della vista sulle colline galluresi.

Domande e Risposte

Ecco, in conclusione, una serie di risposte alle domande più frequenti su questo importante monumento nuragico.

Perché la Tomba di Li Lolghi è considerata così importante?

Con i suoi 27 metri di lunghezza complessiva è una delle più grandi tombe di giganti della Sardegna, rappresentando un esempio eccezionale di architettura funeraria nuragica.

Quali sono le due fasi costruttive principali?

La prima fase (1800-1600 a.C.) vide la costruzione di un dolmen allungato con recinto in pietra. La seconda fase (1600-1400 a.C.) aggiunse l’esedra semicircolare e il corridoio funerario.

Qual è il significato della grande stele centrale?

La stele alta 3,75 metri simboleggiava la “porta dell’aldilà” e presentava alla base un portello arcuato per l’introduzione delle offerte funebri.

Come veniva utilizzata l’esedra?

L’esedra costituiva l’area cerimoniale dove si svolgevano i rituali in onore dei defunti, inclusi pasti comunitari e offerte di cibo e bevande.

Che cos’è l’edicola a due piani?

È un elemento architettonico unico che funge da raccordo tra le due fasi costruttive, costituito da un lastrone di pietra orizzontale utilizzato probabilmente per le offerte votive.

Come venivano effettuate le sepolture?

I defunti venivano sepolti nel corridoio funerario senza distinzioni di età, sesso o status sociale, riflettendo una concezione egualitaria della morte.

Quali reperti sono stati trovati nel sito?

Sono stati rinvenuti numerosi contenitori ceramici utilizzati per la preparazione e il consumo di cibi e bevande durante i rituali funebri.

Quale funzione aveva il tumulo?

Il grande tumulo di terra e pietrame proteggeva il corridoio funerario e inglobava anche la tomba più antica, conferendo monumentalità all’intera struttura.

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