La chiesa di Sant’Antonio Abate e l’adiacente torre medievale sono tra le testimonianze storiche più affascinanti di Orosei, un centro ricco di storia e cultura nella Sardegna orientale.
La chiesa di Sant’Antonio Abate
Edificata in pietra vulcanica tra il Trecento e il Quattrocento, la chiesa di Sant’Antonio Abate rappresenta un esempio di architettura campestre con una pianta a navata unica e copertura in legno. All’interno, ospita un ciclo di affreschi del XIV secolo che raffigurano scene della vita di Cristo, recentemente restaurati per preservare il loro splendore originario.
L’edificio è caratterizzato da un porticato esterno lungo il lato sinistro, che ospita il momento conviviale della festa di Sant’Antonio, celebrata ogni anno il 16 gennaio. Attorno alla chiesa si disloca un filare a “L” di “cumbessias”, piccole stanze attrezzate per ospitare i pellegrini durante le celebrazioni.
La torre di Sant’Antonio Abate
La torre di Sant’Antonio Abate, risalente all’epoca medievale, si erge a pianta quadrata e raggiunge un’altezza di oltre venti metri. Nel corso dei secoli, la torre ha subito vari rimaneggiamenti ma è giunta fino a noi completamente integra. Prende il nome dall’adiacente chiesa e fa parte del cuore medievale di Orosei, insieme al resto del castello giudicale e alla cinta muraria.
Secondo alcune fonti storiche, in epoca romana Orosei era conosciuta come “Fanum Orisi”, un’importante stazione di transito e stoccaggio di merci da e per Roma, che successivamente divenne “Urisè” e infine Orosei. Tra il 1250 e il 1265, Orosei divenne uno scalo marittimo sotto il dominio del sovrano d’Arborea e poi degli aragonesi.
La chiesa e la torre di Sant’Antonio Abate rappresentano non solo un patrimonio architettonico ma anche un simbolo della storia e delle tradizioni locali di Orosei, offrendo ai visitatori uno sguardo affascinante sul passato medievale della regione.