La Chiesa di San Salvatore sorge nell’omonimo villaggio di Cabras, un luogo dalla storia millenaria situato nell’entroterra della penisola del Sinis. Il toponimo Cabras deriva, secondo alcune interpretazioni, da “Masone de Capras”, che significa “casa delle capre”, probabilmente per la sua antica funzione di ricovero per le greggi. Il villaggio di San Salvatore, inizialmente costituito da poche abitazioni edificate dai patrizi di Tharros, conobbe una significativa espansione tra il XVII e il XVIII secolo.
L’Architettura del Complesso
La struttura si compone di due parti principali: la chiesa superiore e l’ipogeo sottostante. La chiesa propriamente detta, costruita in epoca spagnola verso la fine del XVII secolo, presenta una pianta rettangolare di 13,3 x 9,6 metri ed è orientata a nord-est. Il suo prospetto è caratterizzato da un piccolo portico quadrangolare sorretto da due pilastri in arenaria. L’interno è suddiviso in due navate: quella sinistra termina con il presbiterio, mentre quella destra ospita la sacrestia. La copertura è realizzata in legno e sostenuta da capriate.
L’Ipogeo: Un Tesoro Sotterraneo
L’elemento più prezioso del complesso è senza dubbio l’ipogeo, una straordinaria struttura sotterranea risalente al IV secolo d.C. Vi si accede attraverso una botola situata a sinistra dell’ingresso principale della chiesa.
La struttura è parzialmente scavata nella roccia, mentre la parte superiore è costruita con una caratteristica tecnica edilizia tardo-romana che alterna filari di blocchetti parallelepipedi in tufo a filari di mattoni.
L’Architettura dell’Ipogeo
L’ipogeo si sviluppa secondo un percorso ben definito: una breve discesa conduce a un corridoio sul quale si aprono due ambienti quadrangolari, uno a destra e uno a sinistra. Proseguendo, si giunge in un ambiente circolare dominato da un pozzo quadrangolare centrale. Attorno al pozzo si dispongono tre ambienti absidati, di cui il più ampio, a pianta semicircolare, si trova in asse con il corridoio d’ingresso.
Il Significato dell’Acqua nell’Ipogeo
La centralità del pozzo nell’ipogeo non è casuale ma riveste un profondo significato simbolico e pratico. L’acqua, elemento fondamentale per qualsiasi insediamento umano, assume nel contesto dell’ipogeo una valenza sacrale. Nelle diverse religioni, all’acqua sono state tradizionalmente attribuite proprietà benefiche e virtù terapeutiche, tanto che fonti e luoghi di raccolta dell’acqua spesso divenivano spazi sacri.
Le Raffigurazioni Parietali
Le pareti dell’ipogeo custodiscono un importante patrimonio di raffigurazioni e iscrizioni appartenenti a diverse epoche storiche. Tra i soggetti più ricorrenti troviamo scene mitologiche, imbarcazioni, animali e corse su bighe o quadrighe. Di particolare interesse è il secondo vano sulla destra, dove si trovano alcune delle raffigurazioni più significative che hanno contribuito a datare la struttura al IV secolo d.C.
La “Conversazione Sacra”
Sulla parete semicircolare del secondo vano si trova la celebre “conversazione sacra”, una scena che raffigura cinque personaggi identificabili grazie ai nomi scritti sopra di essi: Luna e Venus (Venere) sono rappresentate in piedi una accanto all’altra, seguite da Mars (Marte) e Amor (Eros), quest’ultimo raffigurato in volo mentre regge un velo nuziale, simbolo dell’unione tra Marte e Venere. La scena si completa con la figura di Musa, seduta su un ampio sedile nell’atto di allacciarsi un sandalo.
La Fatica di Ercole
Nello stesso ambiente, accanto all’ingresso, è rappresentata una delle dodici fatiche di Ercole: l’eroe è ritratto a torso nudo mentre stritola il leone Nemeo. La tecnica e lo stile di questa raffigurazione sono coerenti con quelli della “conversazione sacra”, suggerendo una contemporaneità di esecuzione.
Il Villaggio e le Tradizioni
Il villaggio di San Salvatore rappresenta oggi il più importante esempio in Sardegna di villaggio di cumbessias, ovvero di alloggi per pellegrini disposti attorno a una chiesa. Questi spazi vengono abitati per nove giorni all’anno in occasione delle celebrazioni religiose, culminanti nella famosa “Corsa degli scalzi” che si svolge la prima domenica di settembre.
La Vita del Villaggio
Durante l’anno, il villaggio vive momenti di intensa attività alternati a periodi di quiete. Oltre alle celebrazioni religiose di settembre, che includono una via crucis quotidiana in lingua sarda, il borgo viene frequentato dagli agricoltori durante i periodi della semina in autunno e del raccolto del grano in estate.
Informazioni Pratiche per la Visita
La Chiesa di San Salvatore è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì, dalle 11:00 alle 13:00. L’ingresso è gratuito, ma per accedere all’ipogeo è necessario essere accompagnati da una guida. Per informazioni e prenotazioni, è possibile contattare la Cooperativa Penisola del Sinis al numero +39 377 097 0567 o via email all’indirizzo prenotazioni@penisoladelsinis.it. Il complesso si trova in via S’arruga de Su Devotu, nel villaggio di San Salvatore di Sinis, Cabras (OR).
Dove Mangiare nei Dintorni
La zona di Cabras e del Sinis offre un’esperienza gastronomica autentica e ricca di sapori locali. I piccoli ristoranti del territorio propongono piatti della tradizione sarda, con particolare attenzione ai prodotti ittici della laguna di Cabras. La bottarga di muggine, considerata tra le migliori al mondo, è il prodotto d’eccellenza della zona e viene servita in numerose preparazioni. Nei ristoranti locali si possono gustare primi piatti a base di arselle e bottarga, zuppe di pesce della laguna e secondi di anguille e muggini alla brace. Nell’entroterra, invece, si trovano trattorie che offrono piatti della tradizione agro-pastorale, come arrosti di carne, malloreddus e culurgiones. Durante la stagione estiva, è consigliabile prenotare con anticipo, specialmente nei fine settimana e durante le festività locali.
Dove Dormire nei Dintorni
L’area offre diverse soluzioni per il pernottamento, adatte a ogni esigenza e budget. Nel territorio di Cabras si trovano piccoli hotel a conduzione familiare, agriturismi immersi nella campagna e bed & breakfast ricavati da antiche case campidanesi ristrutturate. Lungo la costa, specialmente nella zona di San Giovanni di Sinis, sono presenti strutture turistiche che permettono di godere della vicinanza al mare. Per chi cerca un’esperienza più autentica, alcuni agriturismi offrono la possibilità di soggiornare in tipiche costruzioni rurali, permettendo di vivere a stretto contatto con la natura e le tradizioni locali. Durante l’alta stagione (giugno-settembre) e in occasione della festa di San Salvatore, è fortemente consigliato prenotare con largo anticipo data l’alta affluenza turistica.
Domande e Risposte
Concludiamo il nostro viaggio virtuale in questo luogo così carico di significati storici con una serie di domande e risposte.
Quanto tempo serve per visitare l’ipogeo?
La visita guidata dell’ipogeo dura circa 45 minuti. Si consiglia di prevedere almeno un’ora e mezza per visitare anche la chiesa superiore e il villaggio circostante.
È accessibile ai disabili?
L’accesso all’ipogeo presenta alcune difficoltà per le persone con mobilità ridotta a causa della scala d’accesso. La chiesa superiore e il villaggio sono invece accessibili.
Si possono fare fotografie all’interno?
Le fotografie sono permesse all’interno della chiesa e del villaggio. Nell’ipogeo, per motivi di conservazione, è necessario chiedere l’autorizzazione alla guida e non è consentito l’uso del flash.
È necessario prenotare la visita?
Per i gruppi superiori a 8 persone la prenotazione è obbligatoria. Per i visitatori singoli o piccoli gruppi è comunque consigliata, specialmente nei periodi di alta stagione.
Qual è il periodo migliore per visitare il sito?
Il sito è visitabile tutto l’anno, ma i periodi più suggestivi sono settembre, durante la festa di San Salvatore, e la primavera, quando il clima è mite e il paesaggio circostante è in fiore.
Si può visitare l’ipogeo con i bambini?
La visita è adatta anche ai bambini, ma è richiesta la supervisione dei genitori. La guida adatta solitamente il percorso e le spiegazioni in base all’età dei visitatori.
Come si raggiunge il sito?
Il villaggio di San Salvatore è raggiungibile in auto da Cabras seguendo le indicazioni per la penisola del Sinis. Non esiste un servizio di trasporto pubblico diretto.