La Chiesa di San Simone rappresenta uno dei più significativi esempi di architettura religiosa nel territorio di Cagliari, situata in una posizione suggestiva sull’isolotto denominato Sa Illetta, all’interno della vasta laguna di Santa Gilla.
L’edificio sacro, raggiungibile percorrendo la Strada Statale 195 Sulcitana, si trova in un contesto naturale e storico di straordinaria importanza, dove il paesaggio lagunare si fonde con millenni di storia.
Le Origini Antiche del Territorio
Il territorio di Sa Illetta vanta una storia millenaria che precede la costruzione della chiesa stessa. In origine, l’isolotto si estendeva per circa 160 ettari, anche se oggi la sua superficie si è notevolmente ridotta a soli 40 ettari a seguito della realizzazione del porto canale.
Quest’area rappresentava un importante scalo marittimo già in epoca fenicia, successivamente utilizzato dai cartaginesi e dai romani, come testimoniano i numerosi ritrovamenti archeologici nella zona.
Il Periodo Medievale e la Villa di Santa Gilla
Il periodo medievale dell’area riveste particolare importanza storica, sebbene sia ricostruibile principalmente attraverso documenti risalenti alla fine del XVII secolo. Questi documenti attestano la presenza di significative strutture architettoniche appartenenti alla Villa di Santa Gilla, un insediamento che si sviluppava in un’area compresa tra il borgo di Sant’Avendrace, il Fangario, la sponda dello stagno di Santa Gilla e la collina di San Michele.
La zona acquisì particolare rilevanza tra il 1066 e il 1073, quando divenne sede della capitale del giudicato di Cagliari, prima della sua distruzione per mano pisana nel 1258.
La Chiesa di San Simone: Architettura e Storia
La struttura più antica dell’edificio religioso è identificabile nell’abside, che gli studiosi fanno risalire all’XI-XII secolo. La chiesa presenta una facciata caratterizzata da un coronamento orizzontale, sulla quale si erge un piccolo ma elegante campanile a vela. Uno degli elementi architettonici più pregevoli è sicuramente il portale, realizzato con una raffinata strombatura e sormontato da un arco a tutto sesto.
Nella lunetta del portale si può ammirare un dipinto raffigurante San Simone benedicente, opera realizzata dal rinomato pittore cagliaritano Felice Melis Marini (1871-1953).
Storia Documentata della Chiesa
La prima menzione documentata della chiesa risale al 14 ottobre 1406, data cruciale nella sua storia. In questa occasione, l’edificio e l’intero isolotto di San Simone furono ceduti al priorato di San Saturnino dall’arcivescovo di Cagliari, che in cambio ottenne la chiesa di Santa Lucia di Lapola e il monastero annesso, strutture delle quali oggi rimangono solo alcuni resti archeologici nel quartiere cagliaritano della Marina.
La Fattoria Sa Illetta
La storia della fattoria annessa alla chiesa inizia nel 1567, quando il facoltoso notaio cagliaritano Sabater ne commissionò la costruzione. La struttura ha attraversato diverse fasi di sviluppo e cambi di proprietà nel corso dei secoli.
Un momento significativo nella sua evoluzione si verificò nel 1716, quando la proprietà passò a Michele Cervellon, che ne ampliò considerevolmente l’estensione, aggiungendo un secondo piano all’edificio.
L’Evoluzione nel XIX Secolo
L’aspetto definitivo della fattoria si delineò nei primi anni dell’Ottocento, durante la proprietà del barone di Sorso Vincenzo Amat. Questo periodo segnò il completamento della struttura così come la conosciamo oggi, consolidando il complesso architettonico come importante testimonianza dell’architettura rurale sarda.
Il XX Secolo e la Proprietà Attuale
Un’importante svolta nella storia della proprietà si verificò il 24 marzo 1915, quando Giovanni Balletto acquistò l’intero complesso. Attualmente, sia la chiesa che la fattoria sono di proprietà privata, un aspetto che ne condiziona l’accessibilità ma che ha contribuito alla preservazione delle strutture originali.
Aspetti Culturali e Religiosi
La chiesa mantiene ancora oggi un importante ruolo nella vita religiosa e culturale della comunità locale. Viene aperta principalmente in occasione di eventi culturali o religiosi, e una delle celebrazioni più significative si svolge il 28 ottobre, quando i pescatori dello stagno organizzano una suggestiva processione utilizzando le imbarcazioni tradizionali, note come “cius”, per onorare San Simone.
Il Contesto Archeologico
Il sito conserva importanti testimonianze delle diverse epoche storiche che hanno caratterizzato l’area. Dell’epoca romana rimangono alcune cisterne ben conservate, mentre il periodo altomedievale è rappresentato da un vasto ambiente con volta a crociera, sostenuta da una colonna centrale. Questi elementi archeologici, insieme alla chiesa stessa, costituiscono un importante patrimonio storico-culturale che testimonia la continuità abitativa e l’importanza strategica dell’area nel corso dei secoli.
Tutela e Valorizzazione
La Chiesa di San Simone è sottoposta a tutela ministeriale dal 2 gennaio 1978, quando fu emanato un apposito decreto di protezione. Questo riconoscimento sottolinea l’importanza storica, artistica e culturale del complesso, garantendone la conservazione per le generazioni future. Nonostante l’accesso sia limitato, il sito rappresenta un esempio significativo di come la tutela del patrimonio storico possa coniugarsi con la proprietà privata, preservando un importante tassello della storia sarda.
Dove Mangiare nei Dintorni
La zona circostante Sa Illetta offre diverse opportunità gastronomiche che permettono di assaporare la vera cucina sarda. Nell’area dello stagno di Santa Gilla si trovano caratteristici ristoranti di pesce specializzati nella preparazione dei frutti di mare locali, in particolare arselle e muggini. Spostandosi verso la città, nel raggio di pochi chilometri, si possono trovare trattorie tradizionali che servono piatti tipici della cucina cagliaritana, come la rinomata fregula con arselle o il pesce arrosto. Nella zona industriale circostante sono presenti anche diversi locali che offrono pause pranzo a prezzi contenuti, mentre lungo la strada statale 195 si trovano alcuni agriturismi dove gustare piatti della tradizione contadina sarda. I prezzi variano da modesti per le trattorie più informali a medio-alti per i ristoranti di pesce vista laguna.
Dove Dormire nei Dintorni
Le possibilità di pernottamento nei pressi di Sa Illetta sono variegate e adatte a diverse esigenze. L’area, trovandosi in posizione strategica tra Cagliari e le sue spiagge occidentali, offre diverse soluzioni ricettive. Nella zona industriale circostante sono presenti moderne strutture business-oriented, ideali per chi viaggia per lavoro, dotate di tutti i comfort e facilmente raggiungibili dall’aeroporto. Verso la laguna si trovano invece alcuni b&b ricavati da antiche case campidanesi ristrutturate, che offrono un’esperienza più autentica e tradizionale. Per chi cerca sistemazioni più economiche, nell’area di Giorgino e Sant’Avendrace sono disponibili diversi affittacamere e piccole pensioni. I prezzi variano sensibilmente a seconda della stagione, con tariffe più elevate durante l’estate e in occasione dei principali eventi cittadini.
Domande e Risposte
Concludiamo questa guida con una serie di domande e risposte su questa straordinaria testimonianza del passato di Cagliari.
Come si raggiunge la Chiesa di San Simone?
La chiesa è raggiungibile percorrendo la Strada Statale 195 Sulcitana. Si consiglia di utilizzare l’auto o un mezzo privato, dato che i collegamenti con i mezzi pubblici sono limitati.
È possibile fotografare l’interno della chiesa?
Durante le aperture straordinarie, la fotografia è generalmente permessa per uso personale, ma è sempre consigliabile chiedere autorizzazione ai responsabili presenti.
La zona è accessibile a persone con mobilità ridotta?
L’accesso può presentare alcune difficoltà per le persone con mobilità ridotta a causa del terreno irregolare e della struttura storica dell’edificio.
Esistono visite guidate organizzate?
Le visite guidate sono disponibili solo in occasione di eventi culturali specifici o su richiesta di gruppi organizzati, previa autorizzazione dei proprietari.
La fattoria è visitabile?
Essendo una proprietà privata, la fattoria non è normalmente accessibile al pubblico, salvo durante specifici eventi culturali o su appuntamento.